Descrizione
Nell’81° anniversario dell’eccidio di Fondotoce, l’Amministrazione Comunale di Bresso ricorda il concittadino Luigi Brioschi e le altre 42 vittime del 20 giugno 1944 e partecipa alle celebrazioni di domenica 22 giugno 2025 a Fondotoce:
- ore 9:30 S. Messa presso la Chiesa “Beata Vergine Addolorata”;
- ore 10:30 partenza del Corteo da Piazza Adua con l’accompagnamento dell’Ente Musicale Verbania;
- ore 10:45 arrivo del Corteo al Parco della Memoria e della Pace, saluto delle Autorità e orazione Ufficiale di Enzo R. Laforgia.
Notizie storiche
Nel 1944, in seguito all'avanzata delle truppe alleate, le forze nazifasciste (circa 5000 tedeschi) furono costrette a ripiegare su tutti i fronti, organizzando nuove linee difensive. Per rendere sicure le retrovie iniziarono una dura controffensiva nei confronti del movimento partigiano con rastrellamenti in tutto il Nord Italia. Tra questi avvenne il rastrellamento della Val Grande durante la prima metà del giugno 1944, in cui furono catturati numerosi partigiani (circa 500) di tutta la zona. In particolare vennero catturati i partigiani della formazione “Valdossola” che il precedente 30 maggio avevano catturato una quarantina di fascisti. Nei luoghi di detenzione i partigiani vennero picchiati e torturati.
46 partigiani, malmessi a causa delle torture, vennero fatti sfilare sul lungolago di Intra, Pallanza e Suna in una macabra processione in autocarro, ad eccezione dei centri abitati che dovevano essere attraversati a piedi. Ai partigiani, disposti su tre file, venne fatto portare un grande cartello con scritto “sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?”.
Dei 46 partigiani 3 vennero risparmiati, mentre i restanti 43, arrivati a Fondotoce nei pressi del canale che collega il lago Maggiore al lago di Mergozzo, vennero chiamati a tre a tre dai nazifascisti e fucilati. Solo uno di loro, Carlo Suzzi, riuscì a sopravvivere: ferito, venne trovato e aiutato dalla gente locale. Guarito successivamente rientrò nella formazione “Valdossola” con il nome di battaglia “Quarantatré”.
Questi i nomi dei caduti, perlopiù molto giovani: Giovanni Alberti, Giovanni Barelli, Carlo Antonio Beretta, Angelo Bizzozzero, Emilio Bonalumi, Luigi Brioschi, Luigi Brown, Dante Capuzzo, Sergio Ciribi, Giuseppe Cocco, Adriano Marco Corna, Achille Fabbro, Olivo Favaron, Angelo Freguglia, Franco Ghiringhelli, Cosimo Guarnieri, Giovanni La Ciacera, Franco Marchetti, Arturo Merzagora, Rodolfo Pellicella, Giuseppe Perraro, Ezio Rizzato, Marino Rosa, Aldo Cesare Rossi, Carlo Sacchi, Renzo Villa, Giovanni Volpati e Cleonice Tomassetti. 14 caduti sono rimasti ignoti.
Il muro dei caduti, eretto dinanzi al luogo dove furono fucilati i 43 resistenti, è un monumento che simbolicamente richiama la pratica della fucilazione e ricorda le numerose esecuzioni perpetrate dai nazifascisti. Scolpiti in ordine alfabetico, fatta eccezione delle tre file centrali, che ricordano le vittime di Fondotoce, sono riportati i nomi di 1298 caduti della Lotta della Liberazione dell'alto e basso novarese.
Luigi Brioschi
Nato a Bresso il 15 maggio 1922, Brioschi è stato uno dei 43 partigiani eliminati nell’eccidio di Fondotoce. Il giovane si era allontanato da Bresso e nel maggio del 1944 era diventato partigiano combattente nella Divisione Valdossola. Catturato dai tedeschi aveva compiuto con gli altri martiri la marcia da Intra a Fondotoce.
La salma del giovane partigiano riposa ora nel cimitero di Bresso.
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Ultimo aggiornamento: 13 giugno 2025, 13:33